Competenze dello Studio

sabato 21 luglio 2018

IMMOBILE IN COMPROPRIETA’ : QUALE SOLUZIONE IN CASO DI DISACCORDO SULLA VENDITA ?


La titolarità di un diritto di comproprietà su un immobile comporta che ogni singolo componente della comunione vanti un diritto sullo stesso – pro quota – e possa esercitarlo. Nell'esercizio del predetto diritto di proprietà rientra la possibilità, tra le altre, di vendere il bene ed abbandonare la comunione; cin quanto, nessun comproprietario p impedire all'altro o agli altri di vendere e vedersi liquidare la propria quota. Molto spesso, però, come nel caso in questione, i comproprietari sono in disaccordo sulla vendita; ecco che allora si profilano due possibili soluzioni: a) il comproprietario che non voglia vendere il bene acquista la quota del comproprietario venditore, così liquidando il valore come una ordinaria compravendita immobiliare. b) se il comproprietario che si oppone alla vendita non abbia l’intenzione di rilevare la/e quota/e altrui, l’altro comproprietario avente interesse a vendere può agire giudizialmente incardinando un procedimento di divisione giudiziale innanzi al Tribunale territorialmente competente, ovvero a quello dove si trova l’immobile. Si instaura così una causa civile a tutti gli effetti, allo scopo di procedere allo scioglimento della comproprietà/comunione e, quindi, alla divisione delle quote. Nel corso del processo l’immobile sarà oggetto di valutazione a mezzo perizia tecnica redatta da un consulente nominato dal Tribunale, il quale avrà, altresì, l’incarico di valutare se sussista o meno la possibilità di una divisione materiale del bene. L’esito del procedimento, ove non si raggiunga un accordo tra le parti, consiste nella vendita all'asta del bene e nella liquidazione del valore delle rispettive quote. Il rischio, attraverso il ricorso a questa procedura, è quello di vendere il bene a un valore fortemente inferiore a quello commerciale.

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