L'usucapione è un modo di acquisto della proprietà di beni mobili ed immobili attraverso il possesso pacifico, continuo ed ininterrotto del bene, a prescindere da qualsiasi accordo con il proprietario, per un periodo di tempo prestabilito dalla legge. Il nostro ordinamento prevede diversi tipi di usucapione e diversi termini. Ci limiteremo, per esaminare in seguito più approfonditamente la materia, a richiamare l'usucapione ordinaria ventennale, prevista per i beni immobili od universalità di beni mobili, l'usucapione speciale quindicinale per i fondi rustici e l'usucapione ordinaria decennale per i beni mobili registrati. Tale situazione si verifica, ad esempio, quando il proprietario di un bene consente ad altro soggetto di utilizzarlo per trarne reciproco vantaggio o per mero spirito di cortesia, senza chiederne la restituzione per lungo tempo. Sovente accade proprio che la nostra negligenza consente a chi ha preso materialmente possesso di un nostro bene, o ne ha fatto uso per lungo tempo ed in maniera assidua, di avanzare delle pretese. Per evitare che ciò accada, il proprietario deve interrompere il termine affinché non maturi l'usucapione. A tal fine si distingue tra interruzione naturale, la quale ricorre quando il possessore venga messo nell'impossibilità di esercitare il possesso per oltre un anno, a seguito di un atto illecito o di spoglio commesso da un soggetto terzo; e interruzione civile, che interviene quando venga notificata al possessore, per mano di un avvocato e per il tramite dell'ufficiale giudiziario, una domanda giudiziale diretta a contestare la legittimità del potere esercitato sulla cosa. La recente giurisprudenza, invece, non ha riconosciuto valore alla formale costituzione in mora inviata a mezzo raccomandata a/r dal proprietario al possessore del bene. L'atto interruttivo, dunque, interrompe i termini dell'usucapione che da quel momento riprendono a decorrere.
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