Le polizze assicurative di tutela legale coprono i costi di eventuali spese legali dovute per far fronte a procedimenti giudiziari o extra-giudiziari, normalmente a carico del soggetto assicurato; ciò, sia quando è il soggetto assicurato che intende far valere in giudizio un suo diritto, sia quando è chiamato in causa da un terzo soggetto: nell'uno e nell'altro caso l'assicurazione, tramite i propri avvocati, presta la propria tutela giudiziaria al cliente. Una recente sentenza della Corte di Giustizia Europea ha, però, previsto che il cliente deve essere libero di scegliere il proprio avvocato di fiducia, senza che questo sia necessariamente imposto dalla compagnia assicurativa. Inoltre, l'assicurazione non può inserire nel contratto, sotto pena di nullità, alcuna clausola che preveda il rimborso delle spese solo nel caso in cui l'assistenza legale sia ritenuta strettamente necessaria. Il principio affermato che esclude, pertanto, la possibilità per la compagnia assicurativa di imporre all'assicurato il proprio legale ha come obiettivo quello di assicurare che la libertà di scelta del cittadino non venga in alcun modo attaccata.
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