Con l'entrata in vigore della legge di riforma della giustizia civile, colui (persona fisica o giuridica) che vanta un credito nei confronti di altro soggetto potrà richiedere al giudice l'autorizzazione a far cercare dall'ufficiale giudiziario tutti i beni intestati al debitore accedendo a diverse banche dati, tra cui l'anagrafe tributaria e l'archivio dei conti correnti, ovvero l'archivio dei rapporti finanziari, nel pubblico registro automobilistico (P.R.A.) ed in quelle degli enti previdenziali; ciò al fine di acquisire tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti. La legge pone fine alla privacy del debitore inadempiente ed autorizza una verifica a 360 gradi sul patrimonio e sui redditi di colui che viene meno all'adempimento delle proprie obbligazioni. Proprio l'art. 2740 c.c. prevede che il debitore risponde delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri, con la conseguenza che l'effetto tipico di ogni contratto è la responsabilità patrimoniale del debitore , che non può occultare il suom patrimonio al creditore.
Dal punto di vista pratico, come detto, il creditore, previo pagamento di un contributo unificato pari ad euro 43, dovrà presentare una istanza al giudice, il quale incaricherà l'ufficiale giudiziario di individuare i beni del debitore che, se esistenti, saranno direttamente pignorati.
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