Competenze dello Studio

giovedì 13 novembre 2014

DASPO: Divieto di accedere alle manifestazione sportive

Il DASPO, acronimo di "divieto di accedere alle manifestazione sportive", è una misura di prevenzione applicabile al soggetto che abbia preso parte attiva ad episodi di violenza, ovvero abbia incitato o provocato alla violenza o, ancora, risulti avere tenuto una condotta finalizzata alla partecipazione attiva ad episodi di violenza in occasione o a causa di manifestazioni sportive o tale da porre in pericolo la sicurezza pubblica in occasione o a causa delle manifestazioni stesse. Tale misura, introdotta con legge 13.12.1989 n. 401, è nata, soprattutto, al fine di contrastare il fenomeno della violenza negli stadi di calcio. Trattasi di un provvedimento emesso dal Questore anche nei confronti di soggetti minori di anni 18, che abbiano però compiuto il quattordicesimo anno di età, la cui durata può variare da 1 a 5 anni; in situazioni particolari, esso è accompagnato dall'obbligo di presentazione ad un ufficio di polizia, in concomitanza temporale con la manifestazione per la quale è disposto il divieto. 
Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 4544 del 13.09.2013, si è pronunciato sul ricorso presentato da un tifoso, destinatario di un provvedimento di Daspo, in seguito ad un episodio verificatosi nell'imminenza di un incontro di calcio. Nell'occasione, un autobus con a bordo dei tifosi era stato fermato e controllato; tutti erano privi del biglietto di ingresso (in base alla normativa vigente deve essere tassativamente acquistato al più tardi il giorno antecedente la partita) e della tessera del tifoso, mentre all'interno dell'autobus era stato rinvenuto materiale pirotecnico vietato. Il Daspo era stato emesso perché la Questura aveva ritenuto che tutti i tifosi fossero univocamente intenzionati a provocare disordini. La pronuncia del Consiglio di Stato ha chiarito che legittima ed altresì proporzionata era stata la misura disposta a carico dei tifosi, "essendo notorio che fra i comportamenti tipici dei c.d. ultras vi è quello di presentarsi ai cancelli dello stadio senza biglietto, con atteggiamenti aggressivi e intimidatori, per creare condizioni nelle quali gli addetti al controllo e le autorità preposte siano costrette a scegliere fra consentire loro pro bono pacis l'ingresso, ovvero correre il rischio che mantenuti forzatamente all'esterno sfoghino la loro delusione e la loro aggressività creando disordini e tafferugli con la tifoseria avversaria".

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