Competenze dello Studio

lunedì 20 gennaio 2014

Omesso versamento delle ritenute previdenziali INPS da parte del datore di lavoro: il decreto penale di condanna

L'imprenditore che omette di versare all'INPS le ritenute previdenziali operate sulla retribuzione del prestatore di lavoro commette un reato punibile con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a 1.032 euro; ricorre, propriamente, la fattispecie incriminatrice dell' appropriazione indebita, che punisce "chiunque, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria il denaro o la cosa mobile altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso". Il mancato versamento, tuttavia, è reato solo se gli stipendi cui si riferiscono i contributi non versati sono stati effettivamente pagati. Le ritenute previdenziali devono essere versate, imprescindibilmente, entro il sedicesimo giorno del mese successivo a quello cui si riferiscono i contributi, attraverso il modello DM10. In caso di omesso versamento, l'INPS diffida preliminarmente il datore di lavoro ad adempiere alle proprie obbligazioni nel termine di tre mesi; in caso di inottemperanza l'INPS denuncia l'illecito all'Autorità Giudiziaria. In tali casi l'imprenditore riceverà, solitamente, un decreto penale di condanna al pagamento di una pena pecuniaria; avverso il decreto penale è possibile fare opposizione entro e non oltre 15 giorni dalla data di notifica (in tal caso si apre un processo vero e proprio); il destinatario può anche rinunciare a difendersi accettando di pagare la somma indicata. Pertanto, qualora si riceva un decreto penale di condanna è opportuno rivolgersi immediatamente ad un avvocato per concordare la strategia difensiva migliore ed evitare una condanna che possa costituire un precedente penale.

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