1) Indagine patrimoniale: al momento del conferimento dell'incarico sarà effettuata una preliminare valutazione di solvibilità del debitore, al fine di mettere (senza alcun impegno di spesa) il cliente nelle condizioni di conoscere le concrete possibilità di recupero del proprio credito, evitando di intraprendere un'azione giudiziale che comporti un ulteriore aggravio di inutili spese da parte del cliente stesso.
2) Sollecito stragiudiziale scritto: il debitore viene messo in mora attraverso una lettera di diffida, ossia un'intimazione a regolarizzare la sua posizione entro 15 giorni, con l'avvertimento che, in difetto, risponderà delle proprie obbligazioni con tutti i suoi beni, presenti e futuri.
3) Ricorso giudiziale: in caso di esito infruttuoso della fase stragiudiziale, si procederà alla redazione di una serie di atti, ovviamente notificati al debitore, che ci consentano di promuovere un'azione esecutiva sui beni di sua proprietà, ivi compresa la pensione o la retribuzione percepita dal datore di lavoro. In questa fase sarà richiesta al cliente un'anticipazione delle sole spese vive dovute allo Stato Italiano per intraprendere tale procedura (contributo, unificato, marche da bollo).
4) Azione esecutiva: gli atti redatti hanno come scopo quello di ottenere dal giudice, in brevissimo tempo, un titolo esecutivo, ossia un documento che ci consenta di avviare l'esecuzione forzata sui beni del debitore e di recuperare il credito anche, se del caso, mediante la vendita dei beni stessi.
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